Si avvicina l’evento improntato a far conoscere ed apprezzare il vino cresciuto senza protocolli definiti, In programma a Roma, il 5, 6 e 7 novembre la tradizionale fiera autunnale dell’Associazione Vignaioli Artigiani Naturali che presenterà, nei padiglioni della Città dell’Altra Economia, a Testaccio, oltre 300 tipologie di vino naturale, cresciuto e maturato secondo una filosofia di pura sostenibilità ambientale.

Le cantine del cosiddetto “vino spontaneo”, che oltre a degustare si potrà anche acquistare direttamente, arriveranno da tutta Italia per presentare i propri percorsi legati a biodiversità e vitalità ambientale. Un viaggio a tappe tra gli areali vinicoli italiani più e meno conosciuti che diventerà occasione di confronto ed esplorazione, per intenditori e normale pubblico.

 

I Vignaioli Artigiani Naturali in fiera

5-6-7 novembre 2022

 

CITTÀ DELL’ALTRA ECONOMIA

Largo Dino Frisullo – Roma (Testaccio)

Orari:

Sabato 5 Novembre | orario 11,00 – 20,00
Domenica 6 Novembre | orario 10,00 – 20,00
Lunedì 7 Novembre | orario 12,00 – 19,00

 Ingresso:

€ 20,00 (singolo)
€ 30,00 (cumulativo per i giorni 5 e 6 novembre)

Accredito gratuito per stampa e operatori del settore (valido solo per il 7 novembre) tramite modulo obbligatorio sul sito, compilato e spedito entro il 3 novembre

I VIGNAIOLI ARTIGIANI NATURALI è un’associazione che riunisce, al momento, 27 cantine vinicole italiane, il cui impegno è di produrre vini totalmente naturali, nel pieno rispetto della vita della terra, delle piante e dell’uomo.

Tutelare e proteggere le vigne e l’intero ecosistema è la filosofia di base che ha visto nascere le prime realtà vinicole artigianali oltre dieci anni fa, e crescere attraverso la determinazione a comunicare, attraverso il proprio operato, il significato della tradizione del territorio nell’espressione della sua cultura vitivinicola e alimentare. 

I vini vengono realizzati senza protocolli definiti, dando spazio alla propria creatività ed esperienza, ed è proprio questa differenza di storia e cultura la vera ricchezza del prodotto. Per creare un vino vengono adottate dunque tutte le pratiche utili a favorire la vitalità dei terreni per lo sviluppo e la salute delle piante, senza interventi di forzatura e soprattutto astenendosi da qualsiasi prodotto che rechi danni all’equilibrio biologico del vigneto, secondo le pratiche in uso in agricoltura biologica e biodinamica.

“Chiamando un vino ‘naturale’ si intende sottolineare un concetto culturale, filosofico e spirituale che riguarda il rapporto tra uomo e natura. Nel vino l’espressione di questa relazione è la fermentazione spontanea, il momento di trasformazione naturale da mosto a vino, quando il lavoro in vigna cede il posto a quello in cantina. È questo il momento in cui si può consegnare al vino tutta l’unicità dell’annata e del terroir.

 

Secondo la Carta degli Intenti disegnata dalla VAN, il vino naturale è:

  • un vino integro e vitale perché è ottenuto da uve da agricoltura biologica o biodinamica, anche autocertificata
  • un prodotto agricolo ottenuto dal vignaiolo che ne segue direttamente tutte le fasi produttive, dalla coltivazione della vite al confezionamento nella bottiglia;
  • ottenuto solo da uve proprie, coltivate direttamente, o, se acquistate, provenienti da vigneti di produttori biologici o biodinamici dello stesso territorio (non più del 30% del totale);
  • ottenuto da fermentazioni spontanee, senza l’utilizzo di lieviti o batteri selezionati fabbricati in laboratorio;
  • ottenuto senza l’aggiunta di nessuno degli additivi o coadiuvanti enologici ammessi dal disciplinare convenzionale e anche da quello del vino biologico e biodinamico, in vinificazione, maturazione e affinamento;
  • esente da quelle manipolazioni e trattamenti fisici o chimici invasivi ammessi dai disciplinari del vino convenzionali o biologici.
  • è ammessa nei vini una quantità di solfiti (anidride solforosa totale all’imbottigliamento, dichiarata dal produttore e comprovabile analiticamente) che può essere superiore a quella che si genera naturalmente nei mosti durante la fermentazione alcolica, ma è mantenuta sempre di molto inferiore a quella consentita per legge (vino convenzionale e vino biologico) ed impiegata soltanto allo scopo di consegnare intatto al consumo, negli anni, un vino prodotto con la massima naturalezza in tutte le fasi, dalla vigna alla vinificazione.
  • ottenuto da uve da agricoltura biologica o biodinamica anche autocertificata, raccolte manualmente;
  • reso unicamente da fermentazioni spontanee (senza lieviti o batteri aggiunti); 
  • con un contenuto in solforosa totale all’imbottigliamento di max 40 mg/l per tutti i vini, indipendentemente dal tenore di zuccheri residui;
  • senza l’aggiunta di alcun additivo o coadiuvante enologico in vinificazione, maturazione e affinamento;
  • senza trattamenti fisici brutali e invasivi (osmosi inversa, filtrazione tangenziale, pastorizzazione, criovinificazione o termovinificazione, filtrazione sterilizzante, ecc.) 

Per aderire a VAN contattare la segreteria: info@vignaioliartigianinaturali.it